LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), IX, 12
 
originale
 
12. At subita sectae commutatione risum toto coetu commoveram. Iamque maxima diei parte transacta defunctum alioquin me, helcio sparteo dimoto, nexu machinae liberatum adplicant praesepio. At ego, quanquam eximie fatigatus et reflectione virium vehementer indiguus et prorsus fame perditus, tamen familiare curiositate attonitus et satis anxius, postposito cibo, qui copiosus aderat, inoptabilis officinae disciplinam cum delectatione quadam arbitrabar. Dii boni, quales illic homunculi vibicibus lividis totam cutem depicti dorsumque plagosum scissili centunculo magis inumbrati quam obtecti, nonnulli exiguo tegili tantum modo pubem iniecti, cuncti tamen sic tunicati ut essent per pannulos manifesti, frontes litterati et capillum semirasi et pedes anulati, tum lurore deformes et fumosis tenebris vaporosae caliginis palpebras adesi atque adeo male luminanti et in modum pugilum, qui pulvisculo perspersi dimicant, farinulenta cinere sordide candidati.
 
traduzione
 
Era trascorsa quasi l'intera giornata ed io ero stanco morto quando quelli mi staccarono dalla macchina e mi legarono alla mangiatoia. Ma bench? fossi sfinito e affamato, bench? avessi proprio estremo bisogno di mangiare per ritemprare le forze, preso dalla mia solita curiosit? che mi rendeva addirittura ansioso, lasciai perdere il cibo, a dir la verit? abbondante, e mi misi a osservare con interesse come funzionava quell'odiosa baracca. Santi numi! Com'eran ridotti l? dentro quegli uomini: avevano la pelle tutta a chiazze livide, le spalle piagate e, sopra, soltanto l'ombra di un cencio che non le copriva neppure; anzi taluni avevano un pezzo di straccio soltanto all'inguine; insomma tutti, per quei poveri panni che portavano, era come se fossero nudi. Avevano un marchio inciso sulla fronte, i capelli rasati e anelli ai piedi, erano sfigurati dal pallore e con le palpebre bruciate dal nerofumo e dal denso vapore che li aveva resi quasi ciechi; come i pugili che quando combattono si spargono il corpo di sabbia fine, cos? quelli erano tutti bianchi e sporchi di polvere di farina.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons